Reti di impresa sempre più appetibili. Sospensione di imposta oltre l’ 80%

fonte: http://www.fiscooggi.it

Il periodo di congiuntura negativa che stiamo attraversando, legato alla scarsa capitalizzazione delle aziende italiane spinge l’imprenditore alla ricerca di soluzioni innovative. Una delle tante soluzione adottabili potrebbe essere rappresentata proprio dai contratti di impresa.

Vediamo i punti salienti:

Lo scenario concorrenziale che si prospetta è costellato di “big” provenienti dall’estero che offrono prodotti di qualità a costi inferiori. Questo avviene per una serie di motivi:

  • Costo del credito inferiore (i grandi gruppi societari sono più patrimonializzati)

  • Maggiore efficienza nella gestione (esiste un’importante cultura manageriale)

  • Creazione di economie di scala.

Per porre rimedio a tale situazione esistono certamente diverse strategie da applicare. Una tra queste è la sottoscrizione di un CONTRATTO DI RETI DI IMPRESA.

Nel contratto di rete gli imprenditori, per accrescere la loro capacità innovativa e la loro competitività sul mercato, si obbligano, sulla base di un programma comune, a collaborare in ambiti predeterminati o a scambiarsi informazioni a livello industriale e commerciale, o a esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa. Il contratto può, inoltre, prevedere la creazione di un fondo patrimoniale comune e la nomina di un organo incaricato della gestione del contratto stesso.

Per rendere più appetibile questo tipo di contratto, il legislatore fiscale ha deciso di incentivare la creazione dei contratti di rete.

L’agevolazione riservata alle imprese che “fanno rete” consiste nella sospensione d’imposta di una quota degli utili dell’esercizio destinata al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all’affare, ed è valida fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012. La quota degli utili accantonati ad apposita riserva, che beneficia della sospensione d’imposta, non può superare un milione di euro .

L’Agenzia delle Entrate, di volta in volta, sulla base dei dati trasmessi dalle aziende tramite il modello “Reti”, comunica la percentuale massima del risparmio fiscale spettante a ciascuna impresa. La quantificazione avviene con metodo proporzionale, calcolando il rapporto tra l’ammontare delle risorse assegnate per ciascun anno e quello del risparmio d’imposta complessivamente richiesto dalle aziende, così come risulta dalle comunicazioni validamente presentate tramite il modello “Reti”.
Tenuto conto che lo stanziamento previsto per il 2013 è di 14 milioni di euro (articolo 42 Dl 78/2010, comma 2-
quinquies) e che il risparmio d’imposta richiesto ammonta complessivamente a 16.858.862 euro, la percentuale spettante per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012 è pari all’83,0423 per cento.

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